Cari amici cooperatori,
PREMESSA
ci ritroviamo insieme dopo quattro anni per la nostra ultima assemblea. E’ quindi l’occasione per un momento di riflessione e di bilancio ma anche, soprattutto, di nuovi programmi.
Come al solito in questi anni molta strada è stata fatta, anche se certo non tutta quella che avremmo voluto.
Questa assemblea, inoltre, viene a cadere in un momento particolare: le elezioni politiche e le elezioni amministrative in molti enti locali della nostra provincia a partire dal comune capoluogo di Pescara.
Questo è uno dei motivi per cui abbiamo voluto una assemblea “solo interna”, rinviando ad un successivo incontro il confronto con le forze politiche e i candidati. Inoltre abbiamo pensato di rinviare al livello regionale un momento più pubblico, considerando che l’assemblea regionale si svolge comunque a Pescara.
IDENTITA’
E’ cresciuta la consapevolezza di una identità: esiste una cooperazione nella nostra provincia, esiste un modo di lavorare con persone che hanno scelto lo strumento cooperativo per fare impresa.
In questi quattro anni debbo rilevare una crescita della cooperazione come entità, prima c’erano certo le cooperative, ed anche belle cooperative, ma non avevano voce, non avevano riconoscimento, e soprattutto non si sentivano parte di un movimento, soggetti di una storia.
In questi quattro anni è cresciuto un senso di appartenenza ad un movimento, siamo cooperative e facciamo parte di un movimento di una organizzazione.
SITUAZIONE
Non dobbiamo però nasconderci la situazione, non solo locale, di attacco a questa particolare forma di impresa che è la cooperazione, e questo attacco potrebbe ulteriormente acuirsi dopo le elezioni.
C’è una parte della nostra società che non riconosce la possibilità che si possa fare imprenditoria, ed imprenditoria “seria” non solo quella degli “sfigati” avendo come orizzonte non il proprio personale profitto ma lo sviluppo di una realtà e dell’intera società.
C’è chi pensa che l’impresa sia realizzabile solo attraverso un’impresa capitalistica. La nostra esperienza, l’esperienza di voi tutti testimonia che è possibile fare impresa a partire da un bisogno riconosciuto che ci mobilita.
La cooperazione è oggi lo strumento principe per operare in settori e aree marginali, per la sua attenzione alla persona e non agli interessi del capitale, ma guai a cadere nella trappola di chi ci vorrebbe relegati al “marginale”.
La cooperazione è un modo diverso di fare impresa, e quindi applicabile a qualsiasi settore o area, e con imprese non solo piccole ma anche grandi, l’importante è che siano davvero cooperative.
Il sostegno che pretendiamo dalle istituzioni non può quindi essere perché siamo piccoli, o perché operiamo in particolari settori, o in particolari aree svantaggiate, queste agevolazioni riguardano, giustamente, la generalità delle imprese.
Il sostegno che richiediamo è perché le imprese che creiamo non sono nostre, le nostre riserve indivisibili, che ci condannano, piacevolmente, a crescere sempre, sono una ricchezza che noi consegniamo alle future generazioni, alla nostra realtà locale.
Per questo è giusto che ci siano agevolazioni fiscali sugli utili destinati a riserva indivisibile, e giustamente la nostra organizzazione, e l’intero movimento cooperativo, si battono e si batteranno sempre contro chi vuole toglierci quest’ultimo segno del dettato costituzionale “La Repubblica … sostiene la cooperazione…” .
Questa difesa della vera cooperazione si accompagna alla lotta feroce alla cooperazione “spuria”, quella falsa cooperazione che usurpando il nome cooperazione danneggia, e non solo nell’immagine, la vera cooperazione.
RICONOSCIMENTO
Esiste oggi una identità ed esiste un riconoscimento di questa identità. Oggi nessuno può ignorare l’importanza della cooperazione nella nostra provincia.
La nostra presenza nelle istituzioni è stata attiva e puntuale, con la partecipazione diretta della Unione provinciale o delle nostre imprese a tutte le iniziative possibili per lo sviluppo del territorio, pensiamo ad esempio al Leader+ o all’Equal.
Prima di parlare di questi progetti è opportuno segnalare la nostra presenza all’interno della commissione per l’applicazione dei regolamenti per il socio lavoratore, istituiti presso gli uffici provinciali del lavoro. A volte anche le migliori iniziative possono essere vanificate dalla burocrazia, pensate che sinora le uniche cooperative verificate sono le nostre, quelle che sicuramente erano in regola!
Andrà seriamente richiesta alla Unione Regionale la possibilità di una presenta nella Camera di Commercio, presenza sempre sacrificata sull’altare dei superiori equilibri regionali.
PROGETTI
In questi anni si è sviluppata una intensa attività progettuale che ci ha visti impegnati in diverse iniziative.
Sul Leader+ Terre Pescaresi, oltre a far parte direttamente e con molte nostre strutture della compagine sociale, abbiamo realizzato diversi progetti di sistema nel settore agricolo.
Direttamente come Unione provinciale siamo partner del Progetto EQUAL COPIN che ha come tema lo sviluppo di iniziative nell’ambito della assistenza all’infanzia, progetto ancora in corso che vive un momento di difficoltà per le note vicende che hanno interessato lo IAL, capofila del progetto.
www.impresapescara.coop
Il progetto Equal “www.impresapescara.coop” è stato promosso nel 2005 da Consorservice, la nostra struttura di servizi, in collaborazione con Legacoop Servizi, il Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università G. d’Annunzio Chieti-Pescara, l’Ente di Formazione ENFAP Abruzzo e la Compagnia delle Opere dell’Adriatico.
Scopo principale del progetto è stato il rafforzamento della capacità professionali ed operative dei dirigenti e dei soci delle cooperative al fine di un consolidamento e sviluppo della presenza della cooperazione nel tessuto economico e sociale della provincia di Pescara.
Per affrontare la sfida del cambiamento dell’impresa cooperativa e del mercato in una logica di “soci lavoratori della conoscenza” come fattore in grado di assicurare la competitività delle imprese cooperative, sono stati attivati i laboratori formativi su temi individuati attraverso l’analisi dei punti di debolezza delle cooperative della provincia di Pescara: Legislazione, Qualità, Sicurezza, Marketing e Comunicazione, Informatica Web, Team Building.
Una parte importante del progetto è stata dedicata alla individuazione di un modello di sviluppo che possa trovare applicazione nell’impresa cooperativa della provincia di Pescara capace di implementare la capacità di intervento dei dirigenti cooperativi e soci lavoratori volte al consolidamento ed allo sviluppo della presenza della cooperazione a livello sia settoriale che intersettoriale. Azione trasversale del progetto è stata una specifica attenzione alla politica di genere che si è sviluppata attraverso tutte le azioni del progetto.
I risultati del progetto hanno evidenziato, tra le principali cause di debolezza la scarsa capacità della dirigenza di adottare un sistema di governance che permetta all’impresa cooperativa di essere concorrenziale di fronte alle grandi modificazioni strutturali e di mercato e contemporaneamente di mantenere le proprie caratteristiche di mutualità e democrazia.
L’attività trasnazionale si è svolta tramite il progetto EURAPCO, per favorire lo scambio di buone prassi per lo sviluppo delle competenze dei lavoratori di cooperative, i partner trasnazionale sono: Spagna (Badaioz) Badajoz Provincial Governement, Area of Local Development, Germania (Neumunster): Borsch and Partner GEB mbh, Germania (Magdeburg): S P I, Slovacchia (Nové Zamky) DITOS-OZ, Polonia (Gliwice): Dom Wspolpracy Polso-Niemieckiej.
Azioni del progetto
Studi e ricerche - Il Progetto ha promosso attività di ricerca che hanno consentito di avere un quadro dell'impresa cooperativa nel territorio della provincia di Pescara. Attraverso la somministrazione di questionari a 50 cooperative è stata effettuata un’analisi swot per la rilevazione dei punti di forza e di debolezza del sistema cooperativo, un ulteriore approfondimento attraverso i focus group per i settori maggiormente rilevanti (sociale, agricolo e forestale, turistico e servizi) ha portato all’elaborazione dell’analisi di benchmarking, alla realizzazione di un modello organizzativo di cooperativa che sarà condiviso attraverso incontri di consulenza diretta alle cooperative.
Quaderni sulle opportunità settoriale - Per fornire alla cooperazione locale uno strumento di conoscenza ed approfondimento sulle linee politiche di programmazione e di finanziamento, sono stati elaborati 4 quaderni tematici sui settori sociale, turistico, dei servizi e agricolo e forestale .
Seminari e workshop - Sono state organizzati in un ciclo di cinque seminari e cinque workshop di approfondimento sulle questioni chiave, legate alle sfide future della cooperazione e sul tema della pari opportunità, con il contributo di esperti, amministratori ed operatori locali e con la partecipazione di rappresentanti di categoria e della cooperazione.
Newsletter www.impresapescara.coop - Nell’ambito del progetto EQUAL nasce la newsletter www.impresapescara.coop, dedicata alla diffusione delle attività di progetto e delle opportunità legislative e di finanziamento nel campo della cooperazione agli stakeholders del territorio.
Sportello di consulenza - Attivo dal 15 novembre 2006 presso Consorservice e Legacoop Servizi, lo sportello di assistenza ai soci delle cooperative. Una proposta sperimentale per individuare i bisogni delle cooperative e contribuire al miglioramento dei loro sistemi di gestione, garantendo un servizio di consulenza ed intermediazione con esperti di normativa sulla cooperazione, opportunità di finanziamento e settore finanziario.
Attività formativa Equal - Sono stati attivati i laboratori formativi: 180 ore per dirigenti e 140 ore soci di cooperative con visite guidate e testimonianze privilegiate. Le lezioni dei corsi sono state caratterizzate dalla massima interazione relatore/aula e basate sul trasferimento cognitivo di esperienze concrete inerenti le tematiche di studio. Le visite guidate, congiunte fra i due percorsi formativi, per analizzare realtà cooperative di particolare pregio; mentre l’intervento dei testimoni privilegiati del mondo della cooperazione, per approfondire alcune tematiche e trasferimento di buone prassi.
ci ritroviamo insieme dopo quattro anni per la nostra ultima assemblea. E’ quindi l’occasione per un momento di riflessione e di bilancio ma anche, soprattutto, di nuovi programmi.
Come al solito in questi anni molta strada è stata fatta, anche se certo non tutta quella che avremmo voluto.
Questa assemblea, inoltre, viene a cadere in un momento particolare: le elezioni politiche e le elezioni amministrative in molti enti locali della nostra provincia a partire dal comune capoluogo di Pescara.
Questo è uno dei motivi per cui abbiamo voluto una assemblea “solo interna”, rinviando ad un successivo incontro il confronto con le forze politiche e i candidati. Inoltre abbiamo pensato di rinviare al livello regionale un momento più pubblico, considerando che l’assemblea regionale si svolge comunque a Pescara.
IDENTITA’
E’ cresciuta la consapevolezza di una identità: esiste una cooperazione nella nostra provincia, esiste un modo di lavorare con persone che hanno scelto lo strumento cooperativo per fare impresa.
In questi quattro anni debbo rilevare una crescita della cooperazione come entità, prima c’erano certo le cooperative, ed anche belle cooperative, ma non avevano voce, non avevano riconoscimento, e soprattutto non si sentivano parte di un movimento, soggetti di una storia.
In questi quattro anni è cresciuto un senso di appartenenza ad un movimento, siamo cooperative e facciamo parte di un movimento di una organizzazione.
SITUAZIONE
Non dobbiamo però nasconderci la situazione, non solo locale, di attacco a questa particolare forma di impresa che è la cooperazione, e questo attacco potrebbe ulteriormente acuirsi dopo le elezioni.
C’è una parte della nostra società che non riconosce la possibilità che si possa fare imprenditoria, ed imprenditoria “seria” non solo quella degli “sfigati” avendo come orizzonte non il proprio personale profitto ma lo sviluppo di una realtà e dell’intera società.
C’è chi pensa che l’impresa sia realizzabile solo attraverso un’impresa capitalistica. La nostra esperienza, l’esperienza di voi tutti testimonia che è possibile fare impresa a partire da un bisogno riconosciuto che ci mobilita.
La cooperazione è oggi lo strumento principe per operare in settori e aree marginali, per la sua attenzione alla persona e non agli interessi del capitale, ma guai a cadere nella trappola di chi ci vorrebbe relegati al “marginale”.
La cooperazione è un modo diverso di fare impresa, e quindi applicabile a qualsiasi settore o area, e con imprese non solo piccole ma anche grandi, l’importante è che siano davvero cooperative.
Il sostegno che pretendiamo dalle istituzioni non può quindi essere perché siamo piccoli, o perché operiamo in particolari settori, o in particolari aree svantaggiate, queste agevolazioni riguardano, giustamente, la generalità delle imprese.
Il sostegno che richiediamo è perché le imprese che creiamo non sono nostre, le nostre riserve indivisibili, che ci condannano, piacevolmente, a crescere sempre, sono una ricchezza che noi consegniamo alle future generazioni, alla nostra realtà locale.
Per questo è giusto che ci siano agevolazioni fiscali sugli utili destinati a riserva indivisibile, e giustamente la nostra organizzazione, e l’intero movimento cooperativo, si battono e si batteranno sempre contro chi vuole toglierci quest’ultimo segno del dettato costituzionale “La Repubblica … sostiene la cooperazione…” .
Questa difesa della vera cooperazione si accompagna alla lotta feroce alla cooperazione “spuria”, quella falsa cooperazione che usurpando il nome cooperazione danneggia, e non solo nell’immagine, la vera cooperazione.
RICONOSCIMENTO
Esiste oggi una identità ed esiste un riconoscimento di questa identità. Oggi nessuno può ignorare l’importanza della cooperazione nella nostra provincia.
La nostra presenza nelle istituzioni è stata attiva e puntuale, con la partecipazione diretta della Unione provinciale o delle nostre imprese a tutte le iniziative possibili per lo sviluppo del territorio, pensiamo ad esempio al Leader+ o all’Equal.
Prima di parlare di questi progetti è opportuno segnalare la nostra presenza all’interno della commissione per l’applicazione dei regolamenti per il socio lavoratore, istituiti presso gli uffici provinciali del lavoro. A volte anche le migliori iniziative possono essere vanificate dalla burocrazia, pensate che sinora le uniche cooperative verificate sono le nostre, quelle che sicuramente erano in regola!
Andrà seriamente richiesta alla Unione Regionale la possibilità di una presenta nella Camera di Commercio, presenza sempre sacrificata sull’altare dei superiori equilibri regionali.
PROGETTI
In questi anni si è sviluppata una intensa attività progettuale che ci ha visti impegnati in diverse iniziative.
Sul Leader+ Terre Pescaresi, oltre a far parte direttamente e con molte nostre strutture della compagine sociale, abbiamo realizzato diversi progetti di sistema nel settore agricolo.
Direttamente come Unione provinciale siamo partner del Progetto EQUAL COPIN che ha come tema lo sviluppo di iniziative nell’ambito della assistenza all’infanzia, progetto ancora in corso che vive un momento di difficoltà per le note vicende che hanno interessato lo IAL, capofila del progetto.
www.impresapescara.coop
Il progetto Equal “www.impresapescara.coop” è stato promosso nel 2005 da Consorservice, la nostra struttura di servizi, in collaborazione con Legacoop Servizi, il Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università G. d’Annunzio Chieti-Pescara, l’Ente di Formazione ENFAP Abruzzo e la Compagnia delle Opere dell’Adriatico.
Scopo principale del progetto è stato il rafforzamento della capacità professionali ed operative dei dirigenti e dei soci delle cooperative al fine di un consolidamento e sviluppo della presenza della cooperazione nel tessuto economico e sociale della provincia di Pescara.
Per affrontare la sfida del cambiamento dell’impresa cooperativa e del mercato in una logica di “soci lavoratori della conoscenza” come fattore in grado di assicurare la competitività delle imprese cooperative, sono stati attivati i laboratori formativi su temi individuati attraverso l’analisi dei punti di debolezza delle cooperative della provincia di Pescara: Legislazione, Qualità, Sicurezza, Marketing e Comunicazione, Informatica Web, Team Building.
Una parte importante del progetto è stata dedicata alla individuazione di un modello di sviluppo che possa trovare applicazione nell’impresa cooperativa della provincia di Pescara capace di implementare la capacità di intervento dei dirigenti cooperativi e soci lavoratori volte al consolidamento ed allo sviluppo della presenza della cooperazione a livello sia settoriale che intersettoriale. Azione trasversale del progetto è stata una specifica attenzione alla politica di genere che si è sviluppata attraverso tutte le azioni del progetto.
I risultati del progetto hanno evidenziato, tra le principali cause di debolezza la scarsa capacità della dirigenza di adottare un sistema di governance che permetta all’impresa cooperativa di essere concorrenziale di fronte alle grandi modificazioni strutturali e di mercato e contemporaneamente di mantenere le proprie caratteristiche di mutualità e democrazia.
L’attività trasnazionale si è svolta tramite il progetto EURAPCO, per favorire lo scambio di buone prassi per lo sviluppo delle competenze dei lavoratori di cooperative, i partner trasnazionale sono: Spagna (Badaioz) Badajoz Provincial Governement, Area of Local Development, Germania (Neumunster): Borsch and Partner GEB mbh, Germania (Magdeburg): S P I, Slovacchia (Nové Zamky) DITOS-OZ, Polonia (Gliwice): Dom Wspolpracy Polso-Niemieckiej.
Azioni del progetto
Studi e ricerche - Il Progetto ha promosso attività di ricerca che hanno consentito di avere un quadro dell'impresa cooperativa nel territorio della provincia di Pescara. Attraverso la somministrazione di questionari a 50 cooperative è stata effettuata un’analisi swot per la rilevazione dei punti di forza e di debolezza del sistema cooperativo, un ulteriore approfondimento attraverso i focus group per i settori maggiormente rilevanti (sociale, agricolo e forestale, turistico e servizi) ha portato all’elaborazione dell’analisi di benchmarking, alla realizzazione di un modello organizzativo di cooperativa che sarà condiviso attraverso incontri di consulenza diretta alle cooperative.
Quaderni sulle opportunità settoriale - Per fornire alla cooperazione locale uno strumento di conoscenza ed approfondimento sulle linee politiche di programmazione e di finanziamento, sono stati elaborati 4 quaderni tematici sui settori sociale, turistico, dei servizi e agricolo e forestale .
Seminari e workshop - Sono state organizzati in un ciclo di cinque seminari e cinque workshop di approfondimento sulle questioni chiave, legate alle sfide future della cooperazione e sul tema della pari opportunità, con il contributo di esperti, amministratori ed operatori locali e con la partecipazione di rappresentanti di categoria e della cooperazione.
Newsletter www.impresapescara.coop - Nell’ambito del progetto EQUAL nasce la newsletter www.impresapescara.coop, dedicata alla diffusione delle attività di progetto e delle opportunità legislative e di finanziamento nel campo della cooperazione agli stakeholders del territorio.
Sportello di consulenza - Attivo dal 15 novembre 2006 presso Consorservice e Legacoop Servizi, lo sportello di assistenza ai soci delle cooperative. Una proposta sperimentale per individuare i bisogni delle cooperative e contribuire al miglioramento dei loro sistemi di gestione, garantendo un servizio di consulenza ed intermediazione con esperti di normativa sulla cooperazione, opportunità di finanziamento e settore finanziario.
Attività formativa Equal - Sono stati attivati i laboratori formativi: 180 ore per dirigenti e 140 ore soci di cooperative con visite guidate e testimonianze privilegiate. Le lezioni dei corsi sono state caratterizzate dalla massima interazione relatore/aula e basate sul trasferimento cognitivo di esperienze concrete inerenti le tematiche di studio. Le visite guidate, congiunte fra i due percorsi formativi, per analizzare realtà cooperative di particolare pregio; mentre l’intervento dei testimoni privilegiati del mondo della cooperazione, per approfondire alcune tematiche e trasferimento di buone prassi.
Il progetto è stato un fortissimo momento di coinvolgimento e mobilitazione per la cooperazione della nostra provincia.
Ritengo sarebbe buona cosa se riuscissimo a mantenere attive alcune delle iniziative avviate grazie a questo progetto anche per il prossimo quadriennio.
GRUPPO DIRIGENTE
Oggi un gruppo di dirigenti cooperativi è uscito da una visione personalistica per approdare ad un affronto dei problemi di più ampia portata.
Un gruppo che si è arricchito soprattutto del reciproco scambio di esperienze, favorito da un ottimo rapporto personale.
Un nuovo gruppo dirigente Confcooperative Pescara che si è potuto confrontare con i dirigenti delle altre organizzazioni a partire da una chiara identità, senza soggezioni di sorta, per la costruzione di posizioni e progetti comuni.
Un gruppo dirigente che si è rafforzato in questi quattro anni diventando punto di riferimento anche nei settori di appartenenza, per la crescita dell’ambito locale e della Confcooperative.
Ora va incentivata la collegialità. Tutti i dirigenti devono diventare protagonisti della politica provinciale.
Il Consiglio Provinciale deve quindi essere sempre più luogo dove vengono elaborate strategie e valutate opportunità. Le riunioni potranno anche diventare itineranti all’interno della cooperative associate, nell’ottica dello scambio di esperienze. Anche lo svolgimento delle Assemblee provinciali sono un momento di arricchimento fra gli associati e, nonostante lo sforzo organizzativo che richiedono, e andranno realizzate nel prossimo quadriennio.
LA NOSTRA COOPERAZIONE
Ritengo sarebbe buona cosa se riuscissimo a mantenere attive alcune delle iniziative avviate grazie a questo progetto anche per il prossimo quadriennio.
GRUPPO DIRIGENTE
Oggi un gruppo di dirigenti cooperativi è uscito da una visione personalistica per approdare ad un affronto dei problemi di più ampia portata.
Un gruppo che si è arricchito soprattutto del reciproco scambio di esperienze, favorito da un ottimo rapporto personale.
Un nuovo gruppo dirigente Confcooperative Pescara che si è potuto confrontare con i dirigenti delle altre organizzazioni a partire da una chiara identità, senza soggezioni di sorta, per la costruzione di posizioni e progetti comuni.
Un gruppo dirigente che si è rafforzato in questi quattro anni diventando punto di riferimento anche nei settori di appartenenza, per la crescita dell’ambito locale e della Confcooperative.
Ora va incentivata la collegialità. Tutti i dirigenti devono diventare protagonisti della politica provinciale.
Il Consiglio Provinciale deve quindi essere sempre più luogo dove vengono elaborate strategie e valutate opportunità. Le riunioni potranno anche diventare itineranti all’interno della cooperative associate, nell’ottica dello scambio di esperienze. Anche lo svolgimento delle Assemblee provinciali sono un momento di arricchimento fra gli associati e, nonostante lo sforzo organizzativo che richiedono, e andranno realizzate nel prossimo quadriennio.
LA NOSTRA COOPERAZIONE
Quanti siamo
Ad oggi siamo 61 cooperative aderenti così distribuiti nelle varie federazioni di settore: Federlavoro 17 coop (28%), Fedagri 11 coop (18%), Federabitazione 4 coop (7%), Federcoopesca 3 coop (5%), Federcultura 8 coop (13%), Federsolidarietà 15 coop (25%), Federconsumo 1 coop (2%), Federcasse 2 coop (3%).
In questi anni ci sono stati questi movimenti nella nostra compagine sociale:
Sono state ammesse n° 24 cooperative (il 33% delle nostre cooperative sono nuovi aderenti).
Sono state escluse n° 15 cooperative
Sono recesse n° 2 cooperative
Sono state cancellate dal registro n° 10 cooperative
Con un saldo negativo di n° 3 cooperative
La logica che ci ha mosso in questi anni è stata quella di privilegiare la qualità piuttosto che la quantità, anche della adesione associativa, per cui le cooperative che non sentono il vincolo associativo, che si esprime anche, ma non solo, nel versamento della quota annuale sono state escluse.
Ad oggi siamo 61 cooperative aderenti così distribuiti nelle varie federazioni di settore: Federlavoro 17 coop (28%), Fedagri 11 coop (18%), Federabitazione 4 coop (7%), Federcoopesca 3 coop (5%), Federcultura 8 coop (13%), Federsolidarietà 15 coop (25%), Federconsumo 1 coop (2%), Federcasse 2 coop (3%).
In questi anni ci sono stati questi movimenti nella nostra compagine sociale:
Sono state ammesse n° 24 cooperative (il 33% delle nostre cooperative sono nuovi aderenti).
Sono state escluse n° 15 cooperative
Sono recesse n° 2 cooperative
Sono state cancellate dal registro n° 10 cooperative
Con un saldo negativo di n° 3 cooperative
La logica che ci ha mosso in questi anni è stata quella di privilegiare la qualità piuttosto che la quantità, anche della adesione associativa, per cui le cooperative che non sentono il vincolo associativo, che si esprime anche, ma non solo, nel versamento della quota annuale sono state escluse.
Fatturato (dati 2005)
Il fatturato complessivo è di € 11.713.173 cui vanno aggiunti € 148.182.862 della Federconsumo e € 5.092.188 della Federcasse per un totale di € 171.965.876 dell’intera compagine sociale.
Il parziale totale del 2006 evidenzia un dato complessivo di € 173.019.286 con un trend in crescita.
Dati provinciali
Nella nostra provincia sono attive (dati 2005) 295 cooperative di cui 26 agricole, 3 della pesca, 105 di produzione e lavoro, 51 abitative, 15 Consumo, 21 Cultura e turismo, 54 Sociali, 13 bancarie e 7 non classificate.
Considerando che Legacoop associa un numero di cooperative pari al nostro e che la presenza delle altre due organizzazioni è ininfluente, possiamo dire che nella nostra provincia ci sono ancora circa 170 cooperative non associate ad alcuna organizzazione, pari al 60% del totale.
Pur considerando che le cooperative associate sono le più rilevanti per attività, non possiamo non darci come impegno forte quello di un incremento delle adesioni.
SCENARIO
Regione
La politica cooperativa si gioca a livello regionale. Se non ci impegniamo per essere presenti a questo livello, sarà vano anche il lavoro fatto a livello locale.
Non dimentichiamo che le regole (le leggi) si fanno a livello regionale in molti dei settori nei quali operiamo.
Dobbiamo sostenere le nostre strutture regionali ad intervenire sui temi di sviluppo.
Abbiamo bisogno di una Unione regionale forte ed attiva.
Abbiamo bisogno che si faccia lobby a livello regionale.
Abbiamo bisogno, ad esempio, di una legge quadro sulla cooperazione, di una nuova legge sulla cooperazione sociale, di un sostegno forte nelle leggi di settore (agricolo e forestale e di tutti gli altri settori). Iniziative di sostegno in ambito sia direttamente finanziari (PSR, Leader, fondi strutturali, fondi regionali) sia quelli di quadro normativo (Leggi di settore, regolamenti, ecc), che pure hanno pesanti riflessi sulla attività delle nostre cooperative.
Abbiamo bisogno, a livello regionale, di scelte politiche precise e chiare.
Ad esempio. Aggregazioni. Se è una scelta politica seria favoriamo aggregazioni delle nostre cooperative a livello regionale, senza rincorrere inutili strutture a livello provinciale che non hanno futuro.
E continuando. Una seria politica dei servizi alle cooperative, la politica del credito, i nuovi settori di intervento, la solidarietà per nuovi investimenti, ecc.
Mondo cooperativo
Da sempre la nostra provincia ha praticato un rapporto stabile con le altre centrali cooperative, soprattutto con Legacoop.
Eravamo e rimaniamo convinti che i problemi delle nostre cooperative e delle cooperative aderenti alle altre centrali sono identici e che siamo troppo piccoli per poterci permettere di andare avanti separati.
Favoriti quindi da ottimi rapporti personali abbiamo perseguito in questi anni un cammino che ci ha visto sempre marciare uniti (anche a livello progettuale).
Forse oggi potrebbe essere il momento di verificare la possibilità di sperimentare nuove forme di collaborazione organica.
Con i dirigenti di Legacoop nelle scorse settimane ci siamo dati appuntamento a dopo la stagione assembleare per concertare una serie di nuove iniziative comuni (per sorridere… che abbiamo chiamato “della melanzana” dal simbolo del ristorante in cui ci siamo incontrati….)
Da sempre la nostra provincia ha praticato un rapporto stabile con le altre centrali cooperative, soprattutto con Legacoop.
Eravamo e rimaniamo convinti che i problemi delle nostre cooperative e delle cooperative aderenti alle altre centrali sono identici e che siamo troppo piccoli per poterci permettere di andare avanti separati.
Favoriti quindi da ottimi rapporti personali abbiamo perseguito in questi anni un cammino che ci ha visto sempre marciare uniti (anche a livello progettuale).
Forse oggi potrebbe essere il momento di verificare la possibilità di sperimentare nuove forme di collaborazione organica.
Con i dirigenti di Legacoop nelle scorse settimane ci siamo dati appuntamento a dopo la stagione assembleare per concertare una serie di nuove iniziative comuni (per sorridere… che abbiamo chiamato “della melanzana” dal simbolo del ristorante in cui ci siamo incontrati….)
Confcooperative
La nostra è una piccola provincia ricca di iniziative e di persone impegnate ad ogni livello dell’organizzazione.
Non possiamo però nasconderci delle difficoltà che ci sono venute da una scarsa chiarezza a livello regionale. Noi forse facendo rischiamo di sbagliare, ma non riesco a pensare che sia meglio il non fare.
L’assenza della nostra organizzazione rischia di portare le imprese a muoversi comunque in modo autonomo e questo io lo vedo come una perdita per l’organizzazione.
Occorre la ripresa di un governo politico a livello regionale, con un ricambio anche generazionale (non vorremo mica farci superare dalla politica…).
La nuova unione regionale dovrà riportare, secondo noi, l’organizzazione alla normalità. Ad essere, cioè, un normale sindacato di impresa, con mission il “portare pane a casa” per le imprese aderenti attraverso le opportune iniziative di lobby.
Alle nostre cooperative non interessa la buona immagine dei nostri dirigenti, interessano le possibilità di sviluppo create dall’organizzazione.
CONCLUSIONI
Quella che stiamo vivendo fra noi è una bella avventura. Anche i fraterni rapporti fra noi, e con tanti di quelli che incontriamo, lo testimonia.
Qualcuno del nostro mondo diceva, in uno degli ultimi incontri, che otteniamo tanto perché siamo “simpatici”. Pensandoci questo è vero, nel senso che si vede fra noi una cordialità che è sincera, che non è “mestiere”.
Il nostro incontrarci, come oggi, è un ritrovarsi fra persone, fra amici che condividono la medesima esperienza, e che a partire soprattutto da questo hanno creato una rete, che è divenuta anche crescita professionale e opportunità imprenditoriale.
Se manteniamo, coltiviamo e facciamo crescere, allarghiamo questo tutti i nostri obiettivi sono a portata di mano e, se anche non li dovessimo raggiungere, comunque sarà valsa la pena di aver fatto questo cammino insieme.
Grazie
La nostra è una piccola provincia ricca di iniziative e di persone impegnate ad ogni livello dell’organizzazione.
Non possiamo però nasconderci delle difficoltà che ci sono venute da una scarsa chiarezza a livello regionale. Noi forse facendo rischiamo di sbagliare, ma non riesco a pensare che sia meglio il non fare.
L’assenza della nostra organizzazione rischia di portare le imprese a muoversi comunque in modo autonomo e questo io lo vedo come una perdita per l’organizzazione.
Occorre la ripresa di un governo politico a livello regionale, con un ricambio anche generazionale (non vorremo mica farci superare dalla politica…).
La nuova unione regionale dovrà riportare, secondo noi, l’organizzazione alla normalità. Ad essere, cioè, un normale sindacato di impresa, con mission il “portare pane a casa” per le imprese aderenti attraverso le opportune iniziative di lobby.
Alle nostre cooperative non interessa la buona immagine dei nostri dirigenti, interessano le possibilità di sviluppo create dall’organizzazione.
CONCLUSIONI
Quella che stiamo vivendo fra noi è una bella avventura. Anche i fraterni rapporti fra noi, e con tanti di quelli che incontriamo, lo testimonia.
Qualcuno del nostro mondo diceva, in uno degli ultimi incontri, che otteniamo tanto perché siamo “simpatici”. Pensandoci questo è vero, nel senso che si vede fra noi una cordialità che è sincera, che non è “mestiere”.
Il nostro incontrarci, come oggi, è un ritrovarsi fra persone, fra amici che condividono la medesima esperienza, e che a partire soprattutto da questo hanno creato una rete, che è divenuta anche crescita professionale e opportunità imprenditoriale.
Se manteniamo, coltiviamo e facciamo crescere, allarghiamo questo tutti i nostri obiettivi sono a portata di mano e, se anche non li dovessimo raggiungere, comunque sarà valsa la pena di aver fatto questo cammino insieme.
Grazie
Gasper Rino Talucci
PS: Questa relazione non finisce qui, ma continua e ne fanno parte integrante le testimonianze di vita cooperativa che alcuni amici dirigenti di cooperative e della nostra unione postano per rendere vive le parole che ci diciamo.
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